Il Calendimaggio
Presso la Collegiata di San Secondo di Asti sono presenti alcuni capitelli e chiavi di volta decorati con volti e maschere composti di foglie. Si tratta di decorazioni comuni in tutte le cattedrali medievali d’Europa, che si ritiene rievochino i cosiddetti “fronzuti” del 1 maggio, conosciuti anche come “spiriti dei boschi “. Presso le popolazioni celtiche questa data, che cade quaranta giorni dopo dall’equinozio di primavera e circa cinquanta prima il solstizio d’estate, segnava l’inizio dell’estate e veniva celebrata con riti e feste per esaltare il risveglio della natura. Nel medioevo la memoria di questa antica festa pagana confluì nella festa di “Calendimaggio” e nella consuetudine di “piantare il “Maggio”: compagnie di uomini e donne adornati con foglie e fiori piantavano un albero ed intorno ad esso si svolgevano feste, canti, balli e libagioni. A seconda del luogo in cui veniva piantato, l’albero era decorato in modo diverso: era ornato di stemmi e imprese davanti alla dimora di un personaggio illustre, di nastri e fiori se doveva evocare l’amore di due fidanzati. In alcune città le giovani dame sfilavano agghindate con ghirlande di fiori ed al termine delle danze veniva eletta la “regina del maggio”. Il Corteo storico vuole rappresentare alcuni momenti di questa antica festa: viene portato il Maggio carico di nastri e addobbi floreali e alcune giovani dame del Borgo di Santa Maria Nuova sfilano per l’elezione della regina della festa.
Bibliografia
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