San Secondo d’Asti Patrono ed ambasciatore della città.
I mercanti astigiani all’inizio del Duecento cominciarono ad esercitare le loro attività feneratizia in tutta Europa . Principalmente presenti in Germania,Francia, Olanda, Fiandre e Brabante erano noti con il nome di Lombardi ( esiste ancora una “ Lombard street “ a Londra e” rue des Lombardi” a Parigi). Questi magnati, con i loro banchi dei pegni svolsero un’importantissima funzione nell’economia medievale e nello stesso tempo subirono il fascino e l’influenza dei modelli culturali “cortesi” aristocratici di quelle regioni. Non a caso il più alto livello simbolico del modello cavalleresco cortese adottato dai “ prestavalute” astigiani è l’immagine di San Secondo a cavallo patrono della città presente sul sigillo del comune apposto alla pergamena con la quale la città di Asti dà quietanza a Luigi IX “ il Santo” della restituzione del debito di 53.000 lire tornesi. La città di Asti identificandosi col suo patrono, un cavaliere medievale, nobilitava la propria immagine in un discorso propagandistico rivolto a nemici ed alleati. La figura del “Santo”, più delle insegne araldiche divenne l’emblema del potere comunale della città comparendo anche sulle monete , sui vessilli delle corporazioni e delle “Societas” del Popolo, dipinta sulle porte delle mura della città, per tutto il periodo medievale (ed anche oltre) . Anche quando il potere della repubblica venne sopraffatto dalle signorie dei Paleologi ed in seguito degli Orleans l’immagine del Santo rimase un forte riferimento di riconoscimento per tutta l’”Astesana”. Lo stesso Palio era corso “…in festo beati Secundi” e già precedentemente nel 1250 era stata costituita una Società Militum che sanciva il primato sociale del cavaliere. Santa Maria Nuova vuole rappresentare l’iconografia del Santo Patrono nel periodo medievale, sfilano in corteo le monete che recano l’immagine del Santo, i vessilli rappresentati la corporazione dei vignaioli e cantinieri, le Società del Popolo e le famiglie del Borgo.
- Renato Bordone, Donatella Gnetti, L’aristocrazia finanziaria del comune di Asti , in Araldica Astigiana, Allemandi 2001, pag 39
- Paolo Edoardo Fiora di Centocroci, L’immagine di San Secondo, in L’insigne Collegiata di San Secondo in Asti, Cra 1998, pag147
- Luisa Castellani, Gli uomini d’affari astigiani, Politica e denaro fra il Piemonte e L’Europa (1270-1312), Paravia 1998, pag 239 3 seg.