Corteo storico 2017

La tradizione delle feste e giochi equestri medievali in Asti

 

Cavaliere raffigurato durante i giochi equestri medievali . L’immagine è presente in un soffitto ligneo di casa Roero in Via XX settembre ad Asti . Secondo una teoria di Renato Bordone il cavaliere potrebbe essere intento a toccare il Pallio. La consuetudine di toccare il Palio per aggiudicarselo durò fino alla metà del XVIII secolo.

A partire dal XIII secolo anche in Asti si fa strada la cultura  “cortese” che aveva invaso tutte le corti europee. Le famiglie mercatali della città ramificandosi in tutta Europa entrano in contatto con la nuova cultura cavalleresca. Grazie agli ingenti patrimoni ottenuti dalle casane i mercanti astigiani conquistano un indiscusso predominio nella vita socioeconomica pedemontana. Non a caso nel 1250 viene creata la “Societas Militium” costituita dai combattenti a cavallo. Questa tradizione cavalleresca trova già nel 1275 una sua consueta declinazione nella corsa del Palio consacrata all’esaltazione dell’immagine equestre del Santo Patrono Secondo. Alcune fonti iconografiche rafforzano l’inclinazione dell’aristocrazia locale ai giochi equestri: in un soffitto ligneo del XIV secolo sono raffigurati giovani cavalieri che al galoppo convergono con un braccio teso verso una dama tenente due vessilli . questa immagine allegorica, non può non  rimandare alla consuetudine per il Palio antico di dover “toccare il pallium” per poterselo aggiudicare. Infatti, l’organizzazione della festa principale della città ebbe nei secoli sempre una grande importanza e seguì canoni e cadenze ben consolidate al punto tale che anche quando la città perse la propria autonomia fu premura dei signori locali mantenere questo diritto cittadino. Specialmente dopo il 1447 con il ritorno della signoria Orleanese  la festa ritrovò tutta la sua importanza  essenza stessa dell’alleanza tra la nobiltà locale ed il signore ritrovato. “Asti terra de solacz” , così  Giovan Giorgio Alione definisce il bon vivre sotto il governo francese. Nel fondo della tesoreria orleanese  sono descritte  le spese sostenute ogni anno  per lo svolgimento della festa tra cui la confezione dei palii per la corsa che nel 1462 vennero prodotti nella bottega dei fratelli Lupi mercanti del Borgo di Santa Maria Nuova.In occasione del cinquantenario  dalla ripresa della corsa del Palio, il borgo di Santa Maria Nuova vuole ricordare come la festa di san Secondo e la relativa corsa sono da sempre radicate nel tessuto sociale della città. Sfilano le rappresentanze orleanesi con il Governatore ed il Podestà , i giudici ed il banditore della corsa; al centro del corteo una dama, allegoria degli ideali cavallereschi, ma anche custode degli antichi  privilegi della città . Seguono i due palii, uno per la corsa , l’altro per l’omaggio al Santo Patrono. Poi l’aristocrazia locale con i propri rappresentanti equestri , nell’attesa di cimentarsi in questa dimostrazione di destrezza che ha però anche significati rituali, culturali e spirituali.

BIBLIOGRAFIA

  • Gian Giacomo Fissore , I conti della contea d’Asti: una proposta e un’occasione per la storiografia locale. Estratto da Archivi e cultura in Asti , Tip. San Giuseppe, febbraio 1973, pag101
  • Ludovico Vergano, Il Palio di Asti, cronache e documenti,  Tip San Giseppe Asti, 1969, pag.9
  • Niccola Gabiani, La corsa del Palio e la Festa Patronale di San Secondo in Asti, appunti storici (1 edizione ) Tipografia Bona  Asti 1896, pag6-7
  • Niccola Gabiani, La corsa del Palio e la Festa Patronale di San Secondo in Asti, appunti storici (2 edizione ) Tipografia Bona  Asti 1909, pag 46, 47
  • Niccola Gabiani, Il Palio di Asti, Tipografia Vinassa Asti 1931, pag 26
  • AA.VV ( a cura di Blythe Alice Raviola, Mosaico. Asti, Biella e Vercelli tra Quattro e Cinquecento. Donatella Gnetti, Feste, gioco e loisir in Asti tra quattrocento e Cinquecento, CRA e Biver Banca, Tipografia Piano, Asti 2014, pag 279
  • AA.VV ( a cura di Renato Bordone), Araldica astigiana,  Renato Bordone,. Donatella Gnetti, L’aristocrazia finanziaria del comune di Asti, CRA, Edito da U.Allemandi  & C. Moncalieri (TO) 2001